Come colmare il gap tra la pratica lavorativa e le indicazioni europee su responsabilità e diritti dei ricercatori e pari opportunità nella ricerca? Rispondere a questa domanda è lo scopo dell’indagine, aperta fino al 30 settembre, cui è invitato a partecipare tutto il personale ricercatore, docente e amministrativo dell’Ateneo Federico II.
Era il 2005 quando la Commissione Europea, con la pubblicazione della Carta Europea dei Ricercatori e del Codice di condotta per l’assunzione dei ricercatori, forniva un insieme di principi tesi a definire un quadro di riferimento utile per tutti coloro che lavorano nei centri di ricerca e nelle università, dai ricercatori ai datori di lavoro, richiamati, i primi, a riflettere su questioni che spaziano dalla libertà del ricercatore alla responsabilità professionale, i secondi, a rispettare valori come il riconoscimento della professione, la stabilità e la continuità dell’impiego, l’equità di genere. Dopo otto anni dalla stesura di questo documento e le tante iniziative volte a stabilire un equilibrio di genere nella ricerca, c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere gli standard delle direttive europee. Da qui l’esigenza di realizzare una ricerca volta a individuare regole, abitudini, tradizioni, e convenzioni che influenzano i processi decisionali e le azioni di donne e uomini durante la loro carriera universitaria, nel tentativo di evidenziarne gli elementi di criticità.
Lo studio è promosso da una collaborazione tra Genovate ed Euraxess: entrambi i progetti della Federico II si propongono infatti di attuare delle strategie innovative per un cambiamento culturale e strutturale nella ricerca, nell’università e nell’innovazione, nel rispetto delle politiche di genere.
Affinché l’indagine fornisca risultati significativi è indispensabile la collaborazione di tutti i ricercatori, professori, e amministrativi di UNINA, invitati caldamente a dedicare qualche minuto alla compilazione del questionario online pubblicato alla pagina
http://www.coinor.unina.it/euraxess/index.php
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